Psicoterapia dell’età evolutiva a Roma: infanzia e adolescenza
Servizi di psicoterapia per l’infanzia e l’adolescenza sono attivi, a Roma, presso il Centro di Psicologia Clinica e Psicoterapia. Tali percorsi di terapia dell’età evolutiva sono potenzialmente rivolti a tutti i minori e sono tenuti da professionisti iscritti all’Albo. Le sedute di psicoterapia possono rivelarsi molto utili per bambini e adolescenti che manifestano disturbi specifici o malesseri, sia lievi che gravi.
Cos’è la psicoterapia dell’età evolutiva?
Come detto, la psicoterapia dell’età evolutiva si concretizza in specifici percorsi terapeutici pensati per le esigenze di minori con disturbi o malesseri. Può essere iniziata a qualsiasi età, perché viene personalizzata sui bisogni specifici del bambino o dell’adolescente.
Le problematiche manifestate più frequentemente dal minore sono:
- disturbi dell’alimentazione
- disturbi del sonno
- problemi nel controllo degli sfinteri
- disturbi psicosomatici
- paure e ansie eccessive e limitanti
- problemi relazionali (es. eccessiva timidezza, tendenza all’isolamento, aggressività etc.)
- difficoltà di linguaggio
- difficoltà di attenzione o apprendimento
- difficoltà a gestire le sfere sessuale ed emotiva
- pensieri o gesti autodistruttivi
Come si svolge la terapia con minori e con quali obiettivi
È bene precisare che la psicoterapia su minori può essere praticata solo se c’è consenso scritto di entrambe i genitori. Infatti, l’analisi delle problematiche viene condotta, in prima battuta, tramite colloqui con i genitori e solo successivamente il terapeuta incontra il bambino.
Tra gli obiettivi che la terapia si propone di raggiungere – oltre all’identificazione e all’elaborazione delle dinamiche che hanno causato il disagio – ci possono essere un miglioramento della percezione del Sé, dell’autostima, della consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse nonché il riconoscimento delle proprie emozioni e delle difese che vengono messe in atto quando queste divengono intollerabili e ingestibili.
Psicoterapia per l’infanzia
Nel caso delle sedute di psicoterapia con bambini, le modalità si adattano all’età e alle esigenze del minore.
Ad esempio, qualora il bambino non desideri rimanere solo con il terapeuta, può svolgere la seduta di psicoterapia con un genitore. È importante cercare di capire come mai si manifesta questa difficoltà nella separazione dal genitore e cercare di permettere di vivere al bambino in autonomia questo spazio terapeutico.
In generale, grande importanza viene data al contesto familiare e sociale in cui il bambino è immerso, cioè alle relazioni che il bambino intrattiene con le figure di riferimento (genitori, insegnanti, nonni etc.) e con i pari. La coppia genitoriale è parte integrante del percorso terapeutico del figlio. Per questo, i genitori e il terapeuta hanno dei frequenti colloqui allo scopo di collaborare proficuamente per la miglior riuscita del trattamento.
Inoltre, i bambini che hanno dei bisogni speciali spesso vengono seguiti dal terapeuta anche attraverso colloqui con gli insegnanti o partecipando attivamente ai vari GLH (Gruppi di Lavoro sull’Handicap).
Se il bambino è stato inviato al nostro Centro da altre istituzioni, sarà garantita la stretta collaborazione con i vari invianti. È fondamentale costruire e mantenere una “rete” intorno al bambino che permetta di monitorare costantemente l’andamento della terapia stessa.
Psicoterapia per adolescenti
La psicoterapia per gli adolescenti è utile in tutti quei casi in cui il ragazzo soffre di problemi emotivi e/o relazionali che egli e la sua famiglia non riescono a gestire in modo appropriato.
L’adolescenza è una fase della vita delicata e sfuggente in cui si è impegnati in un processo di trasformazione e definizione di sé. I dubbi su sé stessi, gli interrogativi sulla propria identità, anche sessuale, l’insoddisfazione per il proprio corpo, le tensioni con i genitori, costituiscono momenti di transizione e trasformazione profonda.
L’adolescente si trova a dover gestire impulsi e spinte contrapposte:
- la necessità di trovare uno spazio di autonomia e indipendenza accanto al bisogno, ancora presente, di dipendenza dai genitori,
- la voglia di esplorare le possibilità del futuro accanto alla gestione delle richieste del passato,
- il desiderio di soddisfare i bisogni del proprio mondo interiore accanto all’esigenza di adattarsi alle richieste della famiglia e della società.
Queste difficoltà possono essere complicate dall’attuale contesto sociale, che presenta molteplici e spesso contraddittori punti di riferimento e che facilita l’emergere di fragilità e conflittualità anche estreme.
Esempi di problematiche e comportamenti disfunzionali dell’adolescente possono essere:
- difficoltà relazionali con i coetanei (timidezza estrema, aggressività, isolamento, ansia sociale etc.)
- dubbi e ansie riguardo alla propria identità sessuale
- conflittualità con i genitori
- angosce o ossessioni incontrollabili (impossibilità di stare da soli, comportamenti compulsivi etc.)
- pensieri e comportamenti autodistruttivi quali desideri o tentativi di suicidio o azioni spericolate
- ricorso ad alcool e droghe
- difficoltà ad accettare il proprio corpo
- problemi alimentari
- problemi di comportamento e rendimento scolastico
Alcune di queste problematiche possono emergere in conseguenza di traumi di varia natura quali aggressioni, abusi, molestie, lutti.
Tramite l’incontro con lo psicoterapeuta, l’adolescente con disagio psichico può trovare un luogo ed una relazione che permettano di districare l’ingarbugliata “matassa” che ci mostra, e costruire una personalità in grado di realizzarsi.
Tuttavia, non sempre l’adolescente è consapevole di questi disagi, o della loro gravità, e non sempre desidera incontrare uno psicoterapeuta. Il problema si pone quando sono solo i genitori a desiderare un incontro con il terapeuta, mentre l’adolescente è fermamente contrario. In questo caso si procederà dapprima con colloqui con la coppia genitoriale, per appurare se effettivamente l’adolescente manifesta un disagio psicologico che non vuole riconoscere o se invece i genitori sono preoccupati per comportamenti che non sono in sé patologici.
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