
Psicofarmaci: che cosa sono
Ebbene, guardate ora, come dappoco voi mi stimate! Voi vorreste sonare su di me, vorreste parere di conoscere i miei tasti, vorreste strappare il cuore dal mio mistero; vorreste sonarmi dalla mia nota più bassa fino alla cima del mio registro; e c’è molta musica, una voce eccellente, in questo piccolo organo, eppure voi non potete farlo parlare…Credete ch’io sia più facile a sonarsi di uno zufolo? Datemi il nome dello strumento che volete, benché voi mi pizzichiate, voi non potrete mai sonarmi.
- Shakespeare, Amleto (Atto III, sc. 2)
Questa frase, da molti conosciuta, non può che far riflettere sulla complessità della natura umana, ricordando che la parola complessità deriva etimologicamente dal latino CUM-PLEXUS, cioè…fatto di molti pezzi!
Dunque, proprio come ci insegnano i luminari fenomenologhi, la natura umana è complessa, perché costituita di molte, differenti parti integrate a formare un tutto, che risulta essere molto di più delle mere parti che lo costituiscono.
E’ sul profondo rispetto di tale complessità che mi accingo a scrivere questo articolo con l’unico, autentico intento, di divulgare informazioni (valide e attendibili) e per questo…promuovere pillole, si, ma di riflessione.
Ma cosa sono gli Psicofarmaci
Sono sostanze, prodotte sinteticamente in laboratorio, le cui molecole (principio attivo) agiscono sul SNC in modo da stimolare o ridurre la produzione di alcuni NEUROTRASMETTITORI. Questi, a loro volta, in base al tipo di risposta che producono al variare del potenziale d’azione a livello sinaptico, si distinguono in ‘eccitatori’ e ‘inibitori’. Semplificando, per i non amanti della chimica, gli Psicofarmaci sono una gamma eterogenea di farmaci psico-ATTIVI, in grado cioè di agire ed avere una INFLUENZA SULLE RISPOSTE COMPORTAMENTALI di ogni essere vivente dotato di un Sistema Nervoso. Nel caso umano, la ‘potenzialità’ di agire sul SNC si correla con altrettanta potenzialità, di apportare evidenti benefici, checché se ne dica, sullo stato di salute globale.
Per questo gli psicofarmaci, più o meno a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, sono stati APPROVATI per il trattamento di un’ampia varietà di disturbi psichiatrici e neurologici, diminuendo progressivamente la necessità di ricoveri e istituzionalizzazioni (e spese sanitarie annesse), permettendo contemporaneamente una migliore ‘TRATTABILITA’’ della patologia psichiatrica, ed un miglior ADATTAMENTO del soggetto al proprio contesto di appartenenza.
Gli psicofarmaci possono essere prescritti dai Medici di Medicina Generale (il medico ‘di base’ o ‘di famiglia’), anche se alcune tipologie sono di esclusiva competenza dello specialista PSICHIATRA o Neurologo, soprattutto per il bisogno di MONITORAGGIO e SORVEGLIANZA particolare che richiedono.